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giovedì 7 febbraio 2008

Mooncup (la coppetta mestruale)

AGGIORNATO AL 04/09/08
E veniamo dunque alla Mooncup (dove, al posto di Mooncup, potete leggere qualsiasi altro marchio di Menstrual cup o Coppa mestruale che dir si voglia).

E' un argomento contro cui sono andata a sbattere spesso nelle mie ricerche sugli assorbenti di stoffa: ogni qual volta li nominassi, saltava fuori qualcuna a consigliare Mooncup come il nuovo traguardo delle mestruazioni ecologiche.

In Italia sento parlare sempre e solo di Keeper e Mooncup; esistono anche altre marche, tuttavia il funzionamento è il medesimo: si tratta di una "coppa", appunto, in materiale inerte e riutilizzabile, che si inserisce nella vagina raccogliendo il flusso, invece che assorbirlo.

Le opinioni in merito si sprecano e generalmente sono positive; basta usare un motore di ricerca e troverete di tutto di più (negozi on line compresi: i prezzi variano a seconda dei distributori). Di Mooncup parla ecomamma, si accenna su camminare lento e si discute su forum etici, ma in qualsiasi forum al quale siano iscritte più di dieci donne, ormai, si entra nell'argomento. E se ne dicono di cotte e di crude, come si può leggere nella presentazione dell'oggetto su Ecoblog: purtroppo molte ragazze ragliano "che schifo", ovviamente senza averla mai provata; una (esigua) minoranza ci si trova male, ma la maggioranza, invece, si lancia in commenti entusiastici (cliccate su tutto doppio, il pane e le rose, o sai cosa ti spalmi).

L'entusiasmo è contagioso, e così mi sono decisa a comprarla: in un torrido agosto 2007, dopo aver usato per otto mesi gli assorbenti di stoffa, sono passata a Mooncup. Ordinandola, sia chiaro, con molto scetticismo.
Non è che fossi scontenta degli assorbenti di stoffa, tutt'altro, ma mi sentivo pronta (o almeno disposta) a tentare quello che ritenevo essere il passo successivo, in termini di comodità, economia ed ecologia.

E così...

Arriva il pacco. Grazie ad un improvvisato acquisto di gruppo su forumetici, compro la mia Mooncup dalla Bottega della luna al costo (spedizione inclusa) di 28 euro.
Suggestionata dai racconti sull'enormità dell'oggetto mi aspettavo un imbuto di spropositato; perciò, al primo sguardo, esclamo "così piccola?". L'impressione è positiva: la coppa è flessibile e morbida, e mi crogiolo nell'idea che usarla sarà un gioco da ragazze.

Il giorno seguente la guardo di nuovo e mi rendo conto che è enorme. Trascorro il mese successivo tra disperazione e un immotivato ottimismo, leggendo il libretto di istruzioni fino ad impararlo a memoria nella speranza che mi protegga come un mantra.

Giorno prima delle mestruazioni. Ignoro il libretto (che suggerisce un primo utilizzo negli ultimi due giorni del ciclo) per dare credito alle esperienze delle donne che l'hanno provata senza avere le mestruazioni (la Mooncup, non avendo potere assorbente, non crea problemi di attrito). Mi lancio in una serie di tentativi per prepararmi all'evento, ma il risultato è nullo e il morale scende a terra.

Non ce la farò mai.

Giorno 1. Le mestruazioni mi arrivano mentre sono in spiaggia a leggere Kathy Reichs; trotterello verso la tenda, invasa da una gioiosa angoscia: comunque vada, è giunto il momento della verità.
La mooncup è stata sterilizzata, il gambo accorciato dopo le prove del giorno precedente, ho il bagno tutto per me: posso avviare le operazioni in gran segreto.

Cercando di respirare come se stessi contemplando il cielo stellato (con ritmo placido e regolare: inspirare... espirare... inspirare... espirare...), lotto per 15 minuti con la coppetta. Accanitamente.

Provo la tecnica di piegatura numero 1, poi la numero 2 (presente nel libretto di istruzioni e ora visibile in questo video); mi metto in piedi, mi accovaccio, mi siedo, spingo, giro, tiro, sposto, mi sforzo di rilassare i muscoli mentre il respiro mi si strozza in gola (niente da fare!, penso, mentre la mia vagina protesta: "non penserai di infilare quel coso qui dentro, vero?"), il sudore mi cola a rivoletti ovunque, ma poi accade il miracolo.

Non so come, la coppetta è entrata.

Mi alzo in piedi incredula e in effetti non sono sicura che la coppa sia dentro. Dove diavolo è finita? Non riesco né a sentirla né a toccarla e soprattutto non ho idea di come farò a toglierla. L'esultanza iniziale si affievolisce quando mi visualizzo al pronto soccorso, con una lampada puntata negli occhi, mentre l'intero reparto ginecologico mi fruga allegramente tra le gambe, bloccate sulle staffe di un lettino. Scaccio l'idea e sorrido ottimista: il mio corpo, nella sua istintiva e meravigliosa saggezza, saprà aiutarmi al momento opportuno.
Mentre aspetto quel momento, mi distraggo cercando di convincermi che i capogiri avvertiti durante il posizionamento non indicano una sindrome da shock tossico, ma solo grande emotività. Mi lavo le mani, e non riesco a credere di avercela fatta. Sono stremata e felice.

Quattro ore dopo. Sono le 23, casco dal sonno e i dolori mestruali sono giunti alla loro intensità media (bollino arancione). Vado in bagno cercando di ignorare il parentando che gioca a carte 2 metri più in là; mi siedo sulla tazza (è la posizione più comoda) e cerco di afferrare il gambo della mooncup.
Mi pento in un lampo della costanza con cui da 12 anni mi faccio crescere le unghie: le cure continue le hanno trasformare in artigli d'acciaio... Cambio strategia, e tento non di afferrare, ma almeno di toccare la sporgenza della coppetta. Riesco appena a sfiorarne la superficie, ma nulla più, e mi domando se è il caso di chiamare il soccorso speleologico. Mi echeggiano nella testa le classiche voci di corridoio sul tema "preservativi smarriti in vagina" e "tampax persi per sempre col filo spezzato"; il panico minaccia di assalirmi, mentre mi domando per quanto tempo potrei tenermi dentro la mooncup, simulando indifferenza, prima di andare in setticemia.

Cinque minuti dopo. Invoco tutta la potenza repressa dei miei muscoli vaginali. Ringrazio Jacopo Fo per avermeli fatti scoprire (e non capite male!), e il signor Kegel per avermi aiutato a svilupparli. Capisco finalmente cosa intendono le ostetriche quando nei film incitano a "spingere", e sento spuntare tra le dita non solo il gambo, ma addirittura la base della coppa.
Sono troppo emozionata per fare qualcosa di più che stringerla convulsamente e tirare, tirare, tirare; per caso, schiaccio la base abbastanza da allentare l'aderenza, e la mooncup scivola fuori, facendomi però più male del dovuto (la schiaccio troppo in basso, e il bordo esce completamente aperto).

Il cono traslucido sporco di sangue mi sembra la "creatura" più bella del mondo; accendo la luce per rimirarla meglio e mi congratulo per l'ottimo lavoro: circa un cucchiaino di sangue rosso vivo giace nell'alveo di silicone, mentre il mio assorbente di stoffa, messo per sicurezza, si rivela immacolato. Rovescio la coppa nel lavandino, rimpiangendo di non essere a casa per innaffiarvi le piante, e un dubbio mi assale: il desiderio di correre coi lupi mi sta trasformando in una feticista del mestruo?
Considerando lo sforzo volutoci per non fotografare la scena, devo ammettere di sì.

E adesso? Lavo mani e coppa e intavolo trattative con me stessa: reggendo la mooncup come se fossi Amleto mi domando se reinserirla o meno. Mi torna in mente un ritratto di Ofelia morta nel lago (forse per sindrome da shock tossico?) e mi rispondo che tutto sommato la gloria può attendere: per questa notte voglio dormire tranquilla. Non riesco a scacciare dalla testa l’idea che il sangue, trovandosi l’uscita sbarrata, risalirà le tube di Falloppio mandandomi in setticemia (il sonno gioca brutti scherzi). Cerco di convincermi che questo non può realmente accadere, ma il cervello, già addormentato, non mi ascolta.

Mezzanotte. Io e il mio assorbente di stoffa andiamo a letto. Sento di essere tornata sul pianeta Terra (ma neanche mi ero accorta di averlo abbandonato), mi rilasso e mi addormento…

Giorno 2. Mi sveglio con una sgradevole ma ben nota sensazione di appiccicaticcio alle cosce, alla quale in poche ore mi ero già disabituata.
Nel cuore della notte ho provato ripetutamente a inserire Mooncup, ma il mio corpo ha opposto una tale resistenza da farmi pensare a un improvviso "attacco" di vaginismo; pertanto sono molto sfiduciata: inizio a credere che sia stata solo fortuna, e l’esperienza sia irripetibile.
Invece, bastano 5 minuti per beccare l’angolazione giusta; la coppetta entra dolcemente e si dispiega subito, lasciandomi a bocca aperta. Il meccanismo resta avvolto da un velo di mistero, e mi domando scoraggiata dove sia il manuale di istruzioni della mia vagina…

Ore 14. Primo cambio della giornata. Corono finalmente il mio sogno di sempre: sapere con esattezza l’ammontare delle mie perdite mensili (risulteranno 65 ml in tutto - così poco?). Ancora una volta l’estrazione è un po’ dolorosa, a causa delle unghie; il reinserimento richiede tempo, ma procede bene. Taglio un altro pezzo di gambo e la vestibilità si avvicina alla perfezione; mi sento così comoda da desiderare ardentemente di andare a mare… Se solo la si potesse portare per 7 giorni di seguito, senza mai toglierla!
Non registro nulla di insolito, nessun fastidio, tranne un frequente bisogno di fare pipì: probabilmente è la coppa che preme sulla vescica, ma me l'aspettavo.

Giorno 3. Dopo aver accorciato il gambo, le cose vanno ancora meglio. Scopro che davvero non è necessario toglierla per espletare i propri bisogni corporali… e meno male, perché continuo a fare pipì più spesso del solito. La tenuta è stata perfetta, tranne di notte: al risveglio mi ritrovo leggermente macchiata e non capisco il motivo (forse ho spinto troppo in su la coppa, facendole perdere aderenza?). Tuttavia, riposiziono la mooncup e l’incidente non si ripeterà più.

Ormai le operazioni di estrazione e inserimento non sono più un incubo e mi riescono con sufficiente scioltezza e velocità. Il desiderio di fare il bagno in mare viene frenato solo dall’idea che potrei diventare facilmente un bocconcino per pescecani…
Per il resto, Mooncup sembra essere diventata parte di me e non mi da più alcun pensiero, me la dimentico quasi; i giorni seguenti scivolano via e al termine delle mestruazioni non mi sono proprio accorta di aver avuto perdite di sangue. Ho dovuto cambiarmi solo 3-4 volte al giorno e senza mai sporcarmi.

Ho speso 28 euro per uno strumento che potrebbe durare, se ben tenuto, fino a dieci anni.
Calcolo rapidamente…

Pagavo un pacco dei miei assorbenti (Lines seta ultra con ali, da 16 pezzi) circa 2 euro (comprandoli "all’ingrosso"; altrove il loro prezzo oscilla tra i 2.50 e i 2.90 euro), e ogni due cicli consumavo tre pacchi. In un anno buttavo quindi quasi 40 euro di assorbenti (se ho contato bene ), ma avrei potuto arrivare a più di 50 comprandoli altrove.

Il risparmio economico, dunque, è notevole; le considerazioni ecologiche fatte passando agli assorbenti di stoffa valgono anche per mooncup: niente più abbattimento continuo di alberi per imbottire gli assorbenti, niente più problema continuo di smaltimento del rifiuto (cellulosa, cotone, fibra di legno, ma anche materiale sintetico).

Ne sono entusiasta, una volta indossata è davvero comodissima, non si sente affatto; la consiglio anche a chi non ha molta confidenza col proprio corpo o non ha mai usato assorbenti interni. Neanch'io l'avevo mai fatto, ma ci sono riuscita tranquillamente, quindi ci può riuscire qualunque donna!

Per sdrammatizzare... Andate a guardare questo video su youtube, è troppo carino!
E non perdetevi le istruzioni per mettere e togliere mooncup (utili per comprendere i movimenti da eseguire), la video panoramica delle alternative ai tamponi (peccato che non sia tradotta), la pagina di wikipedia dedicata alle coppette mestruali, in inglese e in italiano (con utili collegamenti esterni).

Ormai, dopo tanti mesi di utilizzo della Mooncup, posso confermare al 100% la mia valutazione iniziale: mi ci trovo benissimo.

Col passare del tempo la coppa sembra sempre meno enorme e diventa più familiare; sono presto entrata in una rassicurante routine riguardante il mio ciclo mestruale...
Quando sento quel dolorino in fondo al ventre che vuol dire "in arrivo tra poche ore", prendo il mio pentolino (comprato appositamente per lo scopo) e faccio bollire per 7 minuti la coppetta; poi la asciugo e, se sono a casa, aspetto tranquilla le prime tracce di sangue per indossarla; altrimenti, se devo uscire, la metto subito con molta delicatezza (finalmente ci riesco!). Ho lasciato il gambo alla lunghezza di 5 mm, ma non lo uso affatto, e potrei scorciarlo ancora.

Ormai ho preso confidenza con le procedure di inserimento ed estrazione; la piegatura è sempre la numero 2; la posizione migliore per metterla è a cavalcioni del bidet (così sto comoda e posso svuotarla e lavarla con tutta calma), basta tenere la coppa saldamente piegata (se necessario usando entrambe le mani: una davanti a chiuderla, una dietro a spingerla) ed entrerà facilmente. Per toglierla, dopo aver afferrato e schiacciato la base, separando una parte del bordo dalla vagina, un po' per la posizione naturalmente assunta, un po' con delicate spinte dei muscoli pelvici, un po' afferrando la parte inferiore e tirando piano al ritmo del respiro, vedrete che farla uscire non sarà più un problema. Non temete l'effetto "strappo": Mooncup non è come un tampone, non assorbe il flusso quindi è impossibile che si appiccichi alle pareti vaginali perché troppo asciutte; basta che riusciate a farle perdere aderenza (i buchi sotto al bordo servono a questo) ed è fatta.
L'unico disagio che si avverte è lo stimolo frequente a fare pipì, ma dopo un paio di giorni tutto rientra nella normalità.
Finite le mestruazioni, la lavo accuratamente, pulisco i forellini sottostanti il bordo della coppa con un ago (se si otturano impediscono una corretta aderenza alle pareti vaginali e ciò può causare perdite di sangue), la sterilizzo e la metto nel suo sacchetto; poi la sterilizzo di nuovo appena prima del ciclo successivo.
Ricordatevi di sterilizzarla sempre non solo all'inizio, ma anche alla fine del ciclo, perché se le mestruazioni vi vengono all'improvviso (o durante la notte) non avrete il tempo di farlo. Anche se quando la si conserva si riempie di polvere, è sempre meglio averla sterilizzata e poi lavarla solo col sapone prima di indossarla, piuttosto che non sterilizzarla affatto. Basta farci l'abitudine, e questi piccoli ma importanti gesti diventeranno costanti senza che neanche ve ne rendiate conto.

Davvero, pensavo che non ce l'avrei mai fatta, invece adesso mi sento molto meglio, affronto il ciclo da un'altra prospettiva anche se resto sempre preda dei dolori mestruali.
La sensazione di comunione col mio corpo che provavo usando gli assorbenti di stoffa non è sparita: confesso di averci messo del tempo per abituarmi a non veder più defluire il sangue all'esterno di esso, ma il fatto che rimanga raccolto dentro di me e di doverlo tirare fuori implica in un certo senso un contatto ancora più profondo con me stessa, soprattutto perché sono costretta ad infilare e sfilare la coppa innumerevoli volte, e questo mi sta dando una confidenza col mio essere fisico che non avevo mai avuto. E quando parlo di contatto profondo con me stessa, non intendo solo fisicamente (il che non fa mai male), ma anche psicologicamente. La mooncup mi sta restituendo la sacralità delle mestruazioni.

Concludo dicendo che anche se non ho mai usato la coppa mentre praticavo sport, l'ho indossata stando seduta, sdraiata a pancia sopra e sotto e sul fianco, a testa in giù con le gambe stese in alto (ehm... problemi con la circolazione di ritorno), rannicchiata in una poltroncina con le ginocchia poggiate alla testiera antistante (non sarebbe il modo ortodosso di seguire i corsi all'università...), accovacciata in tutti i modi possibili e immaginabili, e comunque ci ho passeggiato, rincorso il gatto, danzato la danza del ventre e fatto qualsiasi altra normalissima attività quotidiana, comprese altre che mi costringessero ad agitarmi come una pazza, il tutto senza perdite né fastidi.

L'ho perfino indossata al mare e mi sono goduta il bagno come mai prima, con una tranquillità impensabile fino a pochi mesi fa.
Ho preso il sole e nuotato per ore, sentendomi perfettamente a mio agio: non una macchia, non un rumore, non la benché minima sensazione di sgocciolamento ha turbato i miei sciabordii. Ho riscontrato un unico inconveniente: se nuotando ci si agita molto (molto: non parlo di una semplice nuotatina per restare a galla!), può entrare dell’acqua nella coppa (mentre se ci si limita a immergersi e riemergere non accade). Il problema non è tanto l’acqua che entra, ma piuttosto la successiva fuoriuscita della stessa una volta in spiaggia: se si è mescolata a sangue, potreste macchiare i costumi! A me è successo, una volta, ma solo nella fodera interna che, rimanendo umida fino al ritorno a casa, ho poi pulito facilmente col sapone. Dunque: evitate i costumi molto chiari, e soprattutto non vi dimenticate di svuotare la coppa prima di andare al mare, così il flusso non ristagna; al ritorno, ovviamente, svuotatela di nuovo, lavandola e lavandovi bene col detergente intimo.
E' stato fantastico poter fare il bagno con le mestruazioni, mi sono goduta la gioia di un contatto intimo col mare... quasi più che nei giorni "normali"!

Compratela, leggete attentamente le istruzioni (troverete un libretto nella scatolina; sono anche tradotte in italiano, cercate bene), state rilassate e vi assicuro che presto andrà tutto liscio!

Come testimonianza finale, vi propongo un bellissimo articolo scritto da un'amica: rappresenta il sunto delle esperienze di un nutrito gruppo di ragazze che utilizzano da qualche tempo la mooncup. Sono sicura che fugherà ogni vostro ulteriore possibile dubbio.

MOONCUP
Cos’è
La Mooncup è una morbida coppetta in silicone chirurgico, che raccoglie il flusso mestruale. Si inserisce nella vagina. Se inserita correttamente la Mooncup è così confortevole che non si sente.
Va svuotata ogni 4-8 ore secondo l’intensità del flusso. Poi basta sciacquarla o pulirla con una salviettina e reinserirla. Si riutilizza ciclo dopo ciclo, sterilizzandola di volta in volta prima dell’uso.

Ecco com’è fatta:




Come si usa
Si inserisce nella vagina come un tampone, ma più in basso rispetto ai tamponi, ovviamente con l’apertura della coppetta rivolta verso il collo dell’utero.

Alla pagina http://www.labottegadellaluna.it/moon_uso.html è illustrata benissimo la fase di inserimento passo dopo passo. Non credo sia necessario aggiungere altro.
Esistono anche dei video su YouTube che spiegano l’utilizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=7l2QpWfrXhM
http://www.youtube.com/watch?v=moFxuKGu7Kg

Ogni ragazza poi affina un proprio metodo per metterla, un po’ come per gli assorbenti interni. L’importante è rilassarsi, altrimenti si rischia una contrazione dei muscoli vaginali che rende ardua l’operazione.
All'inizio si può incontrare un po' di difficoltà a toglierla, per una specie di effetto "risucchio" che può infastidire. Sedersi sulla toilette o accucciarsi, spingendo verso il basso con i muscoli addominali, aiuterà la Mooncup a scendere più in basso, verso l'ingresso della vagina, dove è più facile raggiungerla e afferrarla (stando distesa o in piedi sarà meno semplice raggiungere la coppetta). Prendere delicatamente con le dita la base della Mooncup e tirare verso l'esterno applicando una leggera rotazione, seguendo l'angolazione naturale della vagina e accertandosi che l'aderenza sia allentata. Strizzare leggermente la base della Mooncup e ruotarla fino a far uscire l’aria aiuterà a sfilarla senza problemi.


Chi può usarla
Tutte le donne che hanno sufficiente dimestichezza con le proprie parti intime (o che vogliono acquisirla… quale migliore occasione?).
Esistono due varianti di taglia:

A: per donne over 30 e/o donne che hanno avuto figli (46 mm di diametro)
B: per donne under 30 e/o donne che non hanno mai avuto figli (43 mm di diametro)
Non c’è comunque molta differenza…

Si può usare fin dalla prima mestruazione. Maggiore è la confidenza con il proprio corpo, più semplice sarà l'uso. Ci vorrà un pò di pratica all'inizio, come del resto per gli assorbenti interni usa e getta. Per aiutarsi è possibile inumidire con un po' d'acqua l'orlo della coppetta, oppure utilizzare un lubrificante a base d'acqua (mai quelli a base di olio, rovinano la coppetta).

In teoria può essere usata anche da chi è vergine. Tuttavia potrebbe capitare che l'imene si allunghi o si laceri. Ogni donna ha un imene di forma, consistenza e dimensioni differenti. Alcune donne nascono senza l'imene, o in altri casi esso si lacera senza che la donna se ne accorga, anche praticando un'attività fisica come il ciclismo, l'equitazione, la danza, lo stretching… una volta strappato, l'imene diviene un anello di tessuto irregolare posizionato intorno all'apertura vaginale.


Che vantaggi offre rispetto ad assorbenti tradizionali (interni ed esterni)?
Vantaggio economico: durante la vita fertile una donna consuma migliaia di assorbenti, con un dispendio economico non indifferente. Il costo della Mooncup, che si può usare per 10 anni (130 mestruazioni!!), è nettamente inferiore al prezzo per gli assorbenti.

Vantaggio ecologico: meno energia spesa per la produzione, meno rifiuti… nel water finisce solo sangue, non più cotone o plastica.

Vantaggio igienico: il silicone di cui è composta è un materiale che non facilita la proliferazione batterica (come invece sembra accadere per il rayon e le fibre sintetiche usate negli assorbenti usa e getta).
Se correttamente usata, la Mooncup presenta un rischio assai limitato di TSS (sindrome da Shock Tossico). Ovviamente è necessario toglierla e pulirla regolarmente, così da evitare che si possa annidare il batterio responsabile della TSS. Non altera l’equilibrio della mucosa vaginale né deposita fibre estranee nella vagina. Con la Mooncup il tuo corpo non sarà a contatto con sostanze chimiche. Niente più macchie, niente più irritazioni e secchezza vaginale. È perfettamente tollerata anche dalle donne allergiche o con pelle molto sensibile.

Maggiore discrezione: non lascia trapelare odori, non fa rumore, non perde, non si vede sotto i vestiti. Niente cordoncini appesi all’esterno che possono spuntare sotto il costume o la biancheria intima. Nessun problema di utilizzo durante lo sport (compresi quelli più intensi come arti marziali, equitazione, corsa, bicicletta… e niente fuoriuscite imbarazzanti durante il nuoto!).

Vantaggio… generico: si usa dal primo all’ultimo giorno delle mestruazioni, anche di notte e anche nei giorni in cui il flusso è molto ridotto (senza dare problemi di secchezza come i tamponi o cattivi odori come i salvaslip). Sapete cosa significa? Niente più mille confezioni di assorbenti e salvaslip di misure diverse a occupare l’armadietto del bagno!!!! E anche in viaggio… solo un piccolo sacchetto da mettere in valigia!!!

Vantaggio animalista: niente più finanziamenti ad aziende che producono assorbenti e prodotti per l'igiene della persona, testandoli su animali. La coppa ha perfino la certificazione cruelty free! [Nd Vera]


Dove si acquista e quanto costa
La mooncup può essere acquistata online, a questi indirizzi:
http://www.mooncup.co.uk 18,99 sterline compresa la spedizione in Europa
http://www.ipiccolissimi.it 30 euro + spese di spedizione
http://www.labottegadellaluna.it 29 euro + spese di spedizione
http://www.kuukuppi.fi/ 28,90 euro + spese di spedizione
Su ebay molti rivenditori di prodotti naturali ce l’hanno (ad esempio http://stores.ebay.it/Mother-Natures-Goodies 26 euro compresa la spedizione).

Alcune ragazze l’hanno vista in vendita anche in stand di fiere sul biologico, comunque sul sito La Bottega della Luna c’è anche un elenco dei rivenditori in Italia.

Viene venduta in una scatolina di cartone, corredata di istruzioni e di un sacchetto di stoffa in cui riporla quando non si usa. Non va riposta in contenitori di plastica chiusi, ma solo nel suo sacchetto.


Come si sterilizza
La sterilizzazione della Mooncup è necessaria prima del suo inserimento nella vagina.
Non è invece necessaria a ogni cambio o alla fine del suo periodo di utilizzo, per cui basta lavarla con acqua e sapone neutro (ottimo allo scopo il sapone intimo).

La sterilizzazione può essere effettuata mediante:
- Bollitura per 5 minuti in un pentolino. Molte ragazze, per evitare di bollire il latte nello stesso pentolino in cui hanno sterilizzato la Mooncup, hanno comprato un pentolino a parte, coniando il termine di “Moon-pentolino”. Il sacchetto non va bollito.
- Ammollo per 30 minuti (sempre senza sacchetto!) in un contenitore con acqua fredda (io trovo comodo il contenitore per le urine, ne ho uno che uso solo a questo scopo, ma va bene un qualsiasi bicchiere, anche di plastica) + Amuchina oppure una porzione di pasticchina di quelle utilizzate per sterilizzare biberon. Ciascuna marca di pasticche ha un suo dosaggio in relazione alla quantità di acqua, seguire le istruzioni riportate sulla confezione e fare la proporzione con la quantità di acqua che si usa.

Quando si svuota è sufficiente lavarla con acqua e sapone prima di reinserirla.

Non mettere nel microonde e non usare olii essenziali: si deteriora perdendo efficacia.

Se si è in bagni pubblici in cui il lavandino è fuori dalla toilette, la Mooncup è facilmente pulibile con una salviettina (ok quelle per igiene intima) o una bottiglietta d’acqua.

Alcune ragazze portano in bagno una bottiglietta contenente un po’ di soluzione ottenuta con la pasticchina da biberon o Amuchina… utile per disinfettare anche le dita prima di inserirle nella vagina, visto che si toccano maniglie, tavoletta del water etc. toccate da altre persone.


Interazioni con anticoncezionali
La Mooncup non è un dispositivo contraccettivo e va tolta prima dei rapporti sessuali.
Non interferisce con la spirale né - naturalmente - con la pillola o i cerotti. Idem per il diaframma, visto che si toglie prima di inserirlo.
Chi usa l’anello Nuvaring non riferisce problemi perché nel periodo delle mestruazioni l’anello non viene inserito nella vagina e quindi non ci sono problemi. Se al momento del reinserimento dell’anello sono presenti perdite non ci sono difficoltà nell’uso della Mooncup perché viene posizionata più in basso rispetto all’anello.


Problemi riscontrati da alcune ragazze
Diffcoltà di inserimento o di estrazione: tutto sta a prendere confidenza con questo strumento e con il proprio corpo. Dopo la prima volta è tutto più facile.

Sensazione di corpo estraneo: specie per chi non è abituata neanche agli assorbenti interni, le prime volte la Mooncup può dare la sensazione di “sentire” un corpo estraneo. Alcune ragazze rifersicono un senso di pressione sulla vescica. In ogni caso dopo le prime volte quando si impara a inserirla correttamente, ci si scorda completamente di indossarla.

Dolore quando ci si siede o si cammina: generalmente è il gambo che “pizzica” le labbra e provoca fastidio. Meglio accorciarlo o rimuoverlo del tutto, tanto più che non è necessario per l’estrazione.

Cistiti o Candida: non ci sono evidenze che mostrano un aumento di cistiti o candida rapportato all’uso della Mooncup. L’importante è sterilizzarla sempre prima dell’uso e avere le mani ben pulite quando la si inserisce o estrae.

Unghie lunghe: certo non sono il massimo della praticità e dell’igiene… ma non costituiscono un ostacolo insormontabile.

Alcune ragazze hanno avuto gocciolamenti fuori dalla Mooncup: probabilmente l’hanno solo inserita troppo in alto o è rimasta schiacciata tra il collo dell’utero e le pareti della vagina. Toglierla e reinserirla correttamente eviterà questo problema. In alcuni casi può darsi che le pareti della vagina siano poco toniche… niente paura, esistono esercizi specifici per “rassodarla”!!

Citazioni cinematografiche (per sdrammatizzare un pò)
Fa un indiscutibile effetto Splatter versare il sangue nel lavello o nel wc.

C’è chi dice che infilarla con le unghie lunghe fa effetto Freddy Krueger.

C’è chi la chiama il Sacro Graal… ormai ce la chiamo anche io perché mi fa più simpatia. Come ogni Graal che si rispetti porta con sé un mistero: alcune ragazze (me compresa) hanno notato una minore durata del ciclo. Abbiamo cercato insieme spiegazioni e la più plausibile è che, raccogliendo il sangue già prima che esca senza fare da “tappo”, faciliti il suo scorrimento fuori dall’utero… ma è tutto da verificare.
AGGIORNATO AL 04/09/08